“La giornata della Memoria”

Istituto Luce Cinecittà ha condiviso due appuntamenti in occasione della “Giornata della Memoria”.

Martedì 26 gennaio alle ore 10 presso la sede dell’Istituto Centrale dei Beni Sonori ed Audiovisivi, in Roma via Caetani 32, ci sarà per le scuole la proiezione del documentario distribuito dall’Istituto Luce Cinecittà “La poesia spezzata. Zuzanna Ginczanka” di Mary Mirka Milo.

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Zuzanna Ginczanka, protagonista dei circoli letterari della Varsavia degli Anni ’30, fu fucilata dai nazisti pochi giorni prima della liberazione della Polonia a soli 27 anni.
Attraverso fonti originali e inedite, il documentario, si propone di ripercorrere le tappe della vita della giovane poetessa di origine ebraica, inserendole nel più ampio contesto degli avvenimenti storici che hanno caratterizzato la prima metà del Novecento. Il quadro storico in cui si sviluppa il tessuto narrativo descrive gli eventi della seconda guerra mondiale toccando i temi dello sterminio degli ebrei in Europa e dei campi di concentramento fino al dicembre del 1944. Il documentario narra una storia sconosciuta e toccante. Le interviste ai principali studiosi della poetessa delineano la figura di Ginczanka e contestualizzano il complesso.

Dopo la proiezione sarà presentato il trailer del documentario Inferno Mittelbau Dora di Raffaella Cortese De Bosis e Mary Mirka Milo, sulla storia del campo di concentramento tedesco di Mittelbau Dora (durata: 1’) con la partecipazione di Alberto Sed, deportato da Auschwitz a Mittelbau Dora all’età di 15 anni. Interventi di Massimo Pistacchi, Alberto Sed, Mary Mirka  Milo, Raffaella Cortese De Bosis.

Il 27 gennaio, Giornata della Memoria, Istituto Luce Cinecittà ha organizzato una serie di proiezioni gratuite del documentario in distribuzione “L’orologio di Monaco” di Marco Caputo.

Atene, Barcellona, Chicago, Colonia, East London, Istanbul, La Valletta, Lubiana, Madrid, Praga, San Francisco, Sydney, Strasburgo, Tel Aviv, Tokyo, Trieste. Tutte queste città ospiteranno l’evento promosso da vari Istituti Italiani di Cultura e ambasciate nel mondo, per unire paesi e culture diverse in una riflessione e un viaggio attraverso la memoria, segnato dai luoghi simbolo e dalle vicissitudini della Shoah.
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“L’orologio di Monaco”
  è il racconto in prima persona del regista, scrittore e drammaturgo Giorgio Pressburger, una delle figure più rappresentative del panorama culturale italiano ed internazionale.  Tratto da una serie di racconti autobiografici, pubblicati da Einaudi, e strutturato come un’elegia a tappe, il film parte dall’indagine di un albero genealogico; una famiglia del centroeuropa in cui confluiscono per caso e nel tempo alcuni grandissimi nomi della cultura moderna: Karl Marx, il poeta Heinrich Heine, il compositore Mendelssohn, il regista di ‘Scarpette rosse’ Emeric Pressburger e suo nipote, anche lui regista e premio Oscar, Kevin Macdonald.  Scrittore, regista, operatore culturale su molteplici campi, che come pochi sa raccontare quel territorio fisico e immateriale che è stata (ed è) la Mitteleuropa,  Pressburger rivive con intensa emozione, attraverso una ricerca che si intreccia tra presente e passato, i ricordi e le vicende umane di cui è stato osservatore partecipe. Dalla nascita a Budapest alla partenza in seguito all’invasione sovietica del ’56, passando per la ‘sua’ Trieste e per un vagabondaggio culturale lungo l’Europa del ‘900 e oltre.Nel film, le immagini suggestive di alcuni luoghi della città di Trieste, come il cimitero ebraico, la Risiera di San Sabba, la libreria Umberto Saba, lo Storico Caffè San Marco, ma anche riprese della vicina Slovenia o di Londra, insieme ai filmati di repertorio dell’Archivio Luce e al materiale video originale girato da Emeric Pressburger, concesso per questo film da Kevin Macdonald.  E su tutto, la voce e la fisicità di un uomo, protagonista di questo viaggio, la cui vicenda personale e familiare riesce magicamente a intrecciarsi con la memoria del nostro ‘900, evocandone storie, violenza, arte, passioni.

 

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