RI-SCATTI, ARCHIVIO ROMANTICO DELLE FOTO PERDUTE. UN PROGETTO CREATIVO PER LA COSTRUZIONE DI UN ARCHIVIO DI FAMIGLIA.

“Un giorno di ottobre del 2015, alcune foto d’epoca, amatoriali e di famiglia, sono state acquistate da Ivana Marrone in un mercatino dell’usato. Dopo qualche tempo queste foto, a cui se ne sono aggiunte altre, hanno lasciato il baule e sono state inviate a scrittori, cantautori, giornalisti e operatori culturali, per tornare indietro con una nuova storia, creata appositamente per loro, una nuova vita consegnata a chiunque vorrà leggerla. Ecco i Ri-scatti”. La quarta di copertina recita questo abstract del libro.

Era un giorno di settembre quando Andrea mi ha regalato il libro Riscatti. Archivio romantico delle foto perdute di Ivana Marrone, edizioni Rh.

La copertina realizzata in carta azzurra, come quella che usavo mettere ai libri scolastici per conservali meglio, le pagine doppie dove sono le foto e le brevi storie scritte da diversi autori che si possono separare usando un taglia carte, ma anche lasciarle così. La carta bianca, opaca e spessa. Le foto, o meglio riproduzioni delle foto, poste al centro della pagina sul verso destro del libro ci raccontano della loro importanza e centralità.

Le brevi storie, una per ogni foto, scritte da giornalisti, scrittori, cantautori, autori, operatori culturali, sono poste nella parte alta della pagina di sinistra. Tutto quello spazio a disposizione potrebbe far pensare che anche noi potremmo scrivere ed immaginare storie per quelle persone, per quei volti, per quella vita che ogni foto contiene.

Le foto ritraggono famiglie, militari, coppie, amici, bambini, vacanze, raduni, eventi sportivi amatoriali, giochi, il mare, la scuola, il posto di lavoro. Un archivio di famiglia, fotografico. Sono foto formato 6 x 12, spesso con la cornicetta bianca. Tutte rigorosamente in bianco e nero. Tutte stampe che raccontano i primi sessanta anni del Novecento. Quando le foto di famiglia finivano in più album per fermare i ricordi e trasmettere memoria.

L’autrice ci parla di “leggera tenerezza” di foto orfane, di foto che non sono più di nessuno, vendute a peso sulla bancarella di un mercatino delle pulci.

La bellezza del progetto editoriale sta proprio nel desiderio di costruire un archivio. L’archivio, seppure di sconosciuti, seppure di storie inventate, restituisce alle foto la loro identità. Il ri-scatto è nella duplice veste del suo significato: fare un nuovo scatto della fotografia, riscattare la sua storia perduta.

Il libro è anche un sito.  E da questo ho tratto una foto ed una storia, quella scritta da Alessandro Furlan, scrittore ed attore, nel raccontare la signora elegante riprodotta nella sola foto ricolorata:

Si immedesima in lei, racconta come si è svolta la foto ed il perché è stata oggetto di questo ritratto a figura intera: una foto da portare sul cuore dal suo innamorato, bersagliere.

Ho ricollegato questa brevissima storia a quanto ha scritto per la rivista Didattica Luce in Sabina Simonetta Tiezzi a proposito di alcune foto dei suoi genitori, della sua famiglia.

E la foto in copertina? Chi è quella bimba paffutella in braccio a babbo natale con lo sguardo rivolto altrove? Una foto in bianco e nero, con cornicetta bianca, formato 6x 12….

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