In occasione del 27 gennaio 2018, Giorno della Memoria, vi presento il progetto didattico “Labirinto della Memoria” realizzato lo scorso anno a Tarquinia con il contributo dell’Istituto di Istruzione Superiore Vincenzo Cardarelli, l’Associazione Semi di pace e la curatale scientifica della Professoressa Elisa Guida dottore in ricerca presso l’Università della Tuscia di Viterbo e presso la LUISS di Roma.
“Il progetto è arrivato a comprendere la costruzione di un percorso delimitato da centinaia di piante d’alloro che si avvolge a spirale attorno allo spiazzo centrale dove è collocato il vagone. Dentro, a perenne memoria, la Parete dei Nomi ricorda gli oltre 8.000 uomini, donne e bambini deportati dall’Italia e dai territori annessi tra il 1943 e il 1945… L’esposizione è allestita nel sentiero che conduce al carro merci e ha l’obbiettivo di fornire al visitatore più inesperto gli elementi storici fondamentali per un primo approccio alla storia della Shoah”.
Elisa Guida ha pubblicato il libro“I testimoni e la strada di casa” (ed. Viella) . Una lunga ricerca come scrive la studiosa: “Nella memorialistica il momento della liberazione dai campi, trattato in poche battute, segna in genere la fine del racconto. Solamente pochi testimoni, e per lo più in memorie di scrittura recente, hanno aperto la riflessione al dramma del ritorno a casa e alla normalità”.