di Barbara Mirarchi
La pandemia da Covid 19 ha cambiato la percezione delle priorità. Il Paese, ed il Mondo in generale, sono fortemente impegnati nel contenimento della diffusione del virus, a tutela soprattutto degli anziani e nel tentativo di garantire una “normalità” ai più giovani, in particolare gli studenti.
In tale ottica il Consorzio di Bonifica dell’Agro Pontino anche per dare conto dei servizi svolti e valorizzare il proprio patrimonio archivistico ha predisposto, insieme all’Istituto Luce Cincecittà e all’Associazione culturale Il Sandalo, il progetto didattico Agro sonoro, note e scene da un territorio, vincitore del bando Cinema per la Scuola, MIBACT MIUR, che sarà realizzato venendo incontro alla rinnovata esigenza di una didattica a distanza.

In linea con quanto sopra scritto, l’articolo pubblicato riguarda la presentazione dell’ultimo progetto editoriale del Consorzio di Bonifica dell’Agro Pontino Le Paludi incise – Le paludi Pontine nella stampa d’arte tra il XVI e XVIII secolo di Vincenzo Scozzarella, presentato in occasione della Settimana Nazionale della Bonifica 2020.
Il volume rappresenta una raccolta di alcune delle più importanti mappe, realizzate con l’antica tecnica dell’acquaforte e del bulino, tra la fine del Cinquecento e la metà del XVIII secolo. Sono mappe appartenenti ai primi Atlanti calcografici, la cui funzione per gli editori era sia scientifica che utilitaristica: essere una guida per mercanti, viaggiatori e pellegrini che dovevano raggiungere l’Italia meridionale attraversando le incognite e i pericoli delle Paludi Pontine; ed essere fonte di informazione per coloro che, invece, preferivano viaggiare a tavolino.
Il lettore, pagina dopo pagina, si ritrova testimone nel tempo dei processi di trasformazione del territorio pontino, mutamenti che coincidono con due grandi interventi di bonificazione di due grandi protagonisti: papa Sisto V (1586-1589) e papa Pio VI (1777-1781).
La prima sosta è nella Campagna di Roma nel 1586 quando le paludi pontine sono “semplici” macchie di verde sulla carta, non c’è traccia del fiume Sisto, e si distinguono i centri lepini ed il Fondanus lacus. Poi, le acquarellature di Ortelius introducono il lettore nel Latium vetus e nel Latium novum, dove scorge antiche città e località come Tres Tabernae, Setia, Privernum, Feronia, Appij Forum… distingue i fiumi, alcuni dei quali navigabili, i laghi, le torri di avvistamento, monte Circello e la rete stradale…



…fino a bloccarsi davanti ad un “Avvertimento” che gli indica i tre stati di palude.

Le immagini, ad altissima risoluzione, riportano in evidenza molti particolari del paesaggio pontino, nomi antichi di paesi e corsi d’acqua, il promontorio del Circeo, i laghi costieri e gli interventi di bonificazione papale; dettagli che immergono il lettore nel ricordo della gente di palude e di bonifica, dei vecchi ponti e manufatti, quasi ad essere uno dei protagonisti con tanto di cappello di paglia e vanga, anche se adesso indossa una mascherina.

Consultando la carta topografica del Circondario Pontino di Giuseppe Fabri, il lettore distingue il Linea Pio, parallelo alla Via Appia, le fosse migliare, i canali Botte, Schiazza e Selcella, e individua i dodici edifici fatti costruire da Papa Pio VI.
Conclude il volume un apparato di brani letterari che confermano l’interesse delle Paludi pontine presso storici, intellettuali, artisti e uomini di scienza di ogni parte di Europa.
La scelta di questa iniziativa editoriale è stata dettata dalla volontà dei Consorzi di bonifica Agro e Sud Pontino di raccontare il volto antico di un territorio e di comprenderne, attraverso le sue rughe, la storia e la fragilità.
L’autore e storico dell’arte Vincenzo Scozzarella ha racchiuso ne Le Paludi Incise, con dovizia di particolari e uno stile narrativo fluido e accattivante, informazioni storiche, curiosità, documenti, tecniche e testimonianze, utili a creare senso di appartenenza e a infondere la consapevolezza di un territorio vulnerabile che ha bisogno di costante protezione.