di Stefano Gelsomini
Preso il treno notturno da Venezia, il 20 luglio 1935 Walt Disney, il grande cartoonist americano papà di Topolino, arriva a Termini. È giovane, bello, elegante, americano, ricco e di successo: i suoi cartoni animati sono proiettati in tutti i cinematografi del mondo così come strisce, fumetti e libri con i suoi personaggi, presenti nelle edicole e nelle librerie, sono l’oggetto del desiderio di molti bambini. I fotografi quella mattina ne immortalano l’aspetto fresco e riposato dopo il viaggio notturno, la moglie Lillian è lì accanto, il fratello Roy e la cognata Edna sono un passo indietro, ad attenderlo il commendator Luigi Freddi, Direttore generale per la cinematografia.
Disney è in Italia nell’estate del 1935, ultima tappa del suo “tour” europeo, dove piacere, turismo ed affari si mescolano di continuo. A Milano ha firmato accordi con Ricordi per l’uso dei grandi autori italiani di musica classica nei suoi cartoni e con Mondadori per la pubblicazione della rivista «Topolino» per i tipi dell’editore milanese[1]. Soggiorna sul lago Como e da qui parte per Venezia. Dopo aver fatto sosta a Brescia al Caffè Principe nella moderna piazza Vittoria, in laguna arriva nel tardo pomeriggio, scendendo, secondo le cronache, all’Hotel Danieli; quindi un giro in gondola, una cena e, poi, veloce alla stazione Santa Lucia per partire alla volta di Roma con il treno della notte.
La stampa americana aveva annunciato che sarebbe stato ricevuto in udienza da Papa Pio XI e che anche Benito Mussolini gli avrebbe aperto le porte del suo studio; le aspettative erano molto alte sul piano internazionale, ma i due incontri non si concretizzarono, anzi, forse, solo quello con Mussolini ebbe luogo, ma non nelle canoniche forme ufficiali che ci si attendeva.
Il battage pubblicitario era iniziato qualche mese prima con un articolo firmato da Walt Disney pubblicato sulla pagina domenicale dedicata al Cinema della «Gazzetta di Venezia» dal titolo Confidenze di W. Disney: si trattava di una autobiografia della vita del grande artista dedicata agli italiani che leggevano i suoi fumetti, applaudivano nelle sale le sue Silly Simphonies e in agosto avrebbero ammirato i suoi ultimi lavori alla III Mostra d’Arte Cinematografica[2].
Il suo arrivo nella capitale è annunciato da giorni da tutti i grandi quotidiani romani e non, da «L’Osservatore Romano» a «Il Messaggero», da «Il Giornale d’Italia» a «Il Littoriale», da «La Stampa” al «Corriere della Sera» o a «Il Piccolo» di Trieste, mentre le maggiori firme giornalistiche se ne contendono interviste e immagini. I giornali europei e nordamericani copriranno il soggiorno con i lanci prima della Agenzia Associated Press e poi con quelli della United Press, più vicina al Governo italiano ed infiltrata dall’OVRA, la polizia segreta dell’Italia fascista[3].
Poche ore dopo il suo arrivo a Roma, Disney è ricevuto dal conte Galeazzo Ciano, Ministro per la stampa e la propaganda, nel suo ufficio in cordiale colloquio assieme alla sua consorte. Oltre ai ricevimenti per l’ospite americano, tra i quali spicca quello all’Hotel Ambassador, organizzato ancora da Ciano e durante il quale, secondo la United[4], Disney riceve la fotografia con dedica di Benito Mussolini, il clou della tre giorni romana è la serata di gala al Cinema Barberini.
Su «Il Messaggero», già il 18 luglio, venivano fornite anticipazioni sull’evento:
Walt Disney […] arriverà a Roma sabato mattina. Egli è già in Italia da qualche giorno e, dopo una breve visita a Milano e a Venezia, il suo più vivo desiderio è ormai quello di conoscere la città che più l’attrae in tutto il mondo. Per festeggiare Walt Disney il Dopolavoro cinematografico dell’Urbe ha organizzato in suo onore una grande serata di gala che avrà luogo sabato sera 20 corr. alle ore 21.30 al cinema Barberini e alla quale sarà presente Walt Disney che il pubblico romano potrà così conoscere personalmente. […] In onore di Disney saranno presentati durante la serata dei cartoni animati assolutamente nuovi per l’Italia e primo fra questi la “Dea della primavera” un graziosissimo cartone animato a colori parlato in italiano, che è la più gustosa satira del melodramma. Saranno presentati anche i tre ultimi Topolini giunti espressamente da Londra in aeroplano che sono fra le più deliziose creazioni del mago dello schermo. Walt Disney, informato dello scopo benefico dell’iniziativa, ha voluto acquistare i primi sei biglietti per la serata del 20 corrente. I biglietti della serata, al prezzo di lire 10 e 15 sono posti in vendita presso il Dopolavoro cinematografico, via Piemonte 6, presso la C.I.T., piazza Colonna e presso i seguenti alberghi: Plaza, Grand Hotel e Excelsior[5].
All’organizzazione americana, che coordina le interviste ai giornalisti e la distribuzione delle foto di Disney, si affianca quella italiana, altrettanto perfetta ed efficiente, che sfruttando la sinergia tra i lanci dell’Agenzia di stampa “Stefani”, le fotografie ed il cinegiornale dell’Istituto Luce, permette la completa copertura dell’evento romano e la sua diffusione in tutta Italia.
L’Archivio Storico dell’Istituto Luce Cinecittà conserva sia le fotografie dell’arrivo a Roma di Disney sia il filmato (Giornale Luce B / B0718) della serata di gala organizzata per il grande cartoonist americano al Cinema Barberini, grazie al quale nelle sale cinematografiche italiane tutti possono vedere il papà di Topolino aprirsi un varco tra le signore ingioiellate, i giovani in divisa, gli uomini elegantissimi che nel foyer del cinema lo attendono per stringerglisi attorno, vederlo per un attimo e poter dire “io c’ero” il giorno dopo. E lui, sempre sorridente, gioisce di questo bagno di folla ed incede con la moglie al fianco accompagnato da Galeazzo Ciano e da sua moglie Edda, da Luigi Freddi da Mario Luporini, della United Artists, e da molte altre personalità.
Le cineprese poste all’interno della sala ci restituiscono anche una parte dell’allestimento preparato per l’occasione: la scritta “Roma saluta il poeta del cinematografo, il creatore di Topolino” posta in alto tra due fila di riproduzioni di personaggi disneyani. L’immagine iniziale del filmato, invece, altro non è che una delle foto ufficiali di Disney.
Il programma della serata prevedeva oltre alla proiezione del film «Resurrezione, interpretato da Anna Sten e Fredric March e diretto da Mamoullan […] le applauditissime visioni di molti cartoni animati di Topolino tra cui le ultime creazioni del mago dello schermo, giunte espressamente in aeroplano da Londra. In primizia assoluta per l’Europa è stato poi visionato un meraviglioso cartone a colori parlato in italiano La dea della Primavera»[6]. E che la serata fosse veramente importante lo rivela il dettaglio dei cartoni animati di Disney giunti espressamente in volo da Londra già doppiati in italiano.
Ed ecco arrivato il momento del “mistero”. Su «Il Messaggero»[7], Sandro De Feo racconta di un’altra sorpresa per il pubblico della serata: «Un film Luce sfornato fresco fresco ha mostrato al pubblico non solo la giornata romana di Disney, ma addirittura l’entrata della folla al Barberini, avvenuta un’ora prima soltanto»[8], dimostrazione delle grandi capacità ed abilità e della tecnologia all’avanguardia dell’Istituto Luce.
Che cosa aveva immortalato questo film del primo giorno di Disney nella Capitale? Un aiuto per ricostruire la prima giornata nell’Urbe potrebbe arrivare dalla rivista «Kinema»[9] dove sono pubblicate due immagini poco note: Disney è fotografato al Colosseo con Luporini ed una giovane ammiratrice di Topolino, Grazia Ambrosia, e nell’atrio dell’Hotel Excelsior con la moglie, Luporini ed il capo ufficio stampa dell’United Artists, Dario Sabatello. Forse, queste fotografie ci possono suggerire quali fossero alcuni dei momenti ripresi dalle cineprese dell’Istituto Luce: l’arrivo in hotel, la vista al Colosseo, l’incontro con una piccola ammiratrice. E, forse, anche Disney al Ministero della Stampa con il conte Ciano.
Sempre grazie all’articolo di De Feo, siamo in grado di ricostruire i titoli esatti e l’ordine in cui i vari filmati furono proiettati sullo schermo del Cinema Barberini quella sera:
1) Topolino Robinson – cartone animato Disney
2) Il Duce in Sardegna – film Luce
3) Resurrezione – film United Artists
4) La giornata romana di Disney – film Luce
5) La dea della Primavera – cartone animato Disney
6) Topolino papà – cartone animato Disney
Disney è l’ospite d’onore e le cineprese, con un uso sapiente delle inquadrature e del montaggio delle immagini integrano perfettamente gli articoli sulla serata che si potevano leggere sulle pagine dei quotidiani e dei rotocalchi.
Il soggiorno in Italia si concluse qualche giorno dopo con la visita a Napoli, Pompei e l’imbarco dal porto campano sul transatlantico Rex, che copriva la rotta Napoli-Genova-New York. Le ultime foto di Disney e famiglia furono scattate a bordo del Rex, che lo stava riportando nella sua America. [Il presente articolo è stato estratto e rielaborato dal contributo 1935 – Disney in Italia, realizzato dagli alunni della classe 1 C del plesso di scuola secondaria di primo grado dell’I.C. “Enrico Fermi” di Romano di Lombardia, Bergamo, nel corso dell’anno scolastico 2020/21].
[1] <https://www.mondadori.it/chi-siamo/la-nostra-storia/anno-1935>
[2] Walt Disney, Confidenze di Disney, in «Gazzetta di Venezia», Venezia, 21 maggio 1935.
[3] Nel luglio 1935 alla United Press lavorava Luigi Boschetto, un agente dell’OVRA, cui forniva informazioni sulla vita dell’Agenzia di stampa americana. Boschetto appare come agente OVRA sul Supplemento Ordinario alla Gazzetta Ufficiale Italiana n.145 del 02/06/1946.
[4] «An official reception was tendered Walt Disney, American creator of Mickey Mouse, in the grill room of the Ambassador Hotel. The reception was under the auspices of the propaganda ministry. Disney received an autographed photograph of Premier Benito Mussolini. He will sail for New York Thursday» (Walt Disney feted in Rome, in «The St. Louis Star and Times», 23 luglio 1935).
[5] Walt Disney a Roma, in «Il Messaggero», Roma, 18 luglio 1935.
[6] Walt Disney a Roma, in «Gazzetta del Popolo», Torino, 21 luglio 1935. L’abbinamento tra le due pellicole – Resurrezione e La dea della Primavera – era lo stesso che la United Artists aveva voluto anche per il mercato americano.
[7] S. De Feo, La sosta romana del genitore di Topolino, «Il Messaggero», Roma, 21 luglio 1935.
[8] Ibidem.
[9] A. A., Storia di Topolino. I sette anni di una figura celebre, in «Kinema», n. 3, novembre 1935, pp. 7-1.