FILMARE LA STORIA, “CI SALVARONO GLI ALBERI”: UN DOC SULLA RESISTENZA IN TOSCANA FATTO DAI BAMBINI

Il concorso nazionale “Filmare la storia”, giunto alla 18ª edizione, è dedicato a opere audiovisive su tematiche della storia dell’ultimo secolo prodotte nelle scuole di ogni ordine e grado o realizzate per un uso anche didattico da enti e istituti culturali, università e videomaker. Organizzato dall’Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza, inserito nel programma integrato delle attività didattiche del Polo del ‘900 e realizzato con il contributo della Direzione Generale Cinema e audiovisivo del Mic, il concorso ha dunque l’obiettivo di valorizzare come metodologia didattica l’utilizzo degli strumenti audiovisivi per elaborare e trasmettere la memoria del Novecento e della nostra contemporaneità. Il progetto si avvale del sostegno e della collaborazione di Film Commission Torino Piemonte, dell’Archivio Storico dell’Istituto Luce – Luce Cinecittà, ITER -Servizi educativi della Città metropolitana di Torino, Miur – Usr Piemonte, Istituto Nazionale Ferruccio Parri con la sua rete degli istituti storici e Sotto18 Film Festival. Il Premio Filmare la storia Archivio Luce, che viene attribuito alla migliore opera video (scuole e/o videomaker) che sappia ricostruire un evento, un luogo, un personaggio della storia del Novecento e contemporanea attraverso il corretto uso delle fonti e dei patrimoni archivistici, è stato vinto da due documentari che raccontano la resistenza in due zone diverse del nostro Paese, in Veneto e in Toscana, rispettivamente Volti e voci di vittime civili durante la Resistenza in Val D’Alpone di alcune classi dell’ISISS M.O. “Luciano Dal Cero”, San Bonifacio, Verona, e da Ci salvarono gli alberi della classe V dell’I. C. “A. Moratti” di Fivizzano, sezione di Monzone, Massa-Carrara. Entrambi i prodotti filmici, grazie al Premio, hanno potuto accogliere nel montaggio 5 minuti di materiale audiovisivo proveniente dall’Archivio Storico dell’Istituto Luce. Qui di seguito troviamo una serie di appunti scritti dalla docente Bruna Cupini e dalla regista Elisabetta Dini, che hanno guidato e accompagnato i ragazzi nella realizzazione di Ci salvarono gli alberi. Il documentario raccoglie la memoria orale di sei anziani, Maria Rosa, Sandrino, Teresina, Irma, Angelo ed Emanuele, che nel 1944, bambini, adolescenti o appena ventenni, hanno assistito ai rastrellamenti e alle fucilazioni, agli incendi di case e alla distruzione di chiese nei paesi del comune di Fivizzano, ad opera dei tedeschi. Testimonianze della guerra e della resistenza montate con alcuni momenti del cinegiornale «Tempi Nostri», dal titolo Ricordo delle stragi naziste nei paesi in provincia di Massa Carrara, del 1972 e parte del patrimonio dell’Archivio Storico dell’Istituto Luce. A salvare molte persone furono i castagni che fecero scudo con i loro tronchi ai proiettili, che con la farina prodotta dai loro frutti, colmarono la fame e che diedero rifugio e protezione.

di Bruna Cupini ed Elisabetta Dini

È un’insolita giornata d’ottobre di un anno fa, ancora calda nonostante l’autunno sia già entrato a far parte della quotidianità. Il mondo, a causa della pandemia, non è più lo stesso da un po’ e nemmeno la scuola lo è. C’è un progetto però che rompe questa nuova e strana routine. Realizzare il documentario Ci salvarono gli alberi.

Un lavoro nato in collaborazione con Officine Tok, una giovane compagnia teatrale di Monzone, proprio dove si trova la nostra scuola. Monzone è un piccolo paesino toscano di trecento abitanti, situato nel comune di Fivizzano, e il nostro documentario parla proprio di quando, durante la seconda guerra mondiale, Monzone e i centri vicini sono stati attraversati e devastati dal nazifascismo. Una storia ancora troppo poco conosciuta, restata in sordina, a discapito di altre storie simili.

Gli studenti di quinta elementare coinvolti, insieme all’insegnante Bruna Cupini, hanno deciso di affrontare questo argomento storico in modo diverso rispetto al classico studio sui libri, incontrando quelle persone che la storia l’hanno vista scorrere sulla loro pelle e davanti ai loro occhi, i “libri viventi”, gli ultimi testimoni di un qualcosa che ad oggi sembra assurdo ed impossibile. Non è stato facile trovare testimoni ancora in vita, soprattutto testimoni che volessero raccontare. Per molti il ricordo è ancora troppo doloroso e di difficile spiegazione. Una volta trovati però è stato bello creare e costruire con i ragazzi le domande da porre ed emozionante ascoltare le loro risposte; la maggior parte di loro non aveva mai parlato di quello che aveva vissuto in quegli anni terribili e per la prima volta l’hanno fatto davanti a una telecamera per i giovani e per il futuro.

Partecipando al concorso “Filmare la storia” e vincendo poi il Premio Filmare la storia Archivio Luce, è arrivata la possibilità di far dialogare le testimonianze raccolte con alcuni materiali audiovisivi dell’Archivio storico dell’Istituto Luce. Inoltre il documentario è stato proiettato e ha ricevuto il Premio Speciale della Giuria al “Toscana Filmmakers Festival” nel giugno scorso ed è stato selezionato al “Ciak Film Festival”, facendo così scoprire a molti un pezzo di vissuto rimasto solo nei ricordi di questa gente, aprendo la porta su un passato doloroso locale al resto d’Italia.

È stato faticoso realizzare il documentario soprattutto per il distanziamento imposto dal periodo, ma tutti gli sforzi sono stati ripagati dal valore formativo dell’esperienza e dal fatto che il contributo possa restare per sempre come monito e far sì che ciò non accada mai più.

Bruna Cupini
Bruna Cupini

Insegnante di scuola primaria dal 2000, nella scuola di Monzone arriva nel 2014 e si dedica fin da subito ai progetti innovativi per rendere l’insegnamento scolastico all’avanguardia attraverso le nuove tecnologie. Tra i vari progetti che hanno portato il nome della scuola di Monzone ad attraversare l’Italia ci sono diversi cortometraggi vincitori di molti premi e riconoscimenti tutti dedicati alle tematiche sensibili della storia e della vita.

Elisabetta Dini
Elisabetta Dini

attrice e regista teatrale e cinematografica, inizia nel 2015 a lavorare con le scuole di ogni ordine e grado; apre un piccolo teatro in scatola a Monzone (MS) con la sua compagnia Officine tok per sensibilizzare un ambiente rurale all’arte, sfidando i tempi e i modi moderni che spostano le persone verso le città. Forte della sua esperienza e formazione artistica cerca, nei vari percorsi scolastici, di portare i giovani verso nuove strade dove la cultura artistica sia energia per stimoli e modi diversi di guardare alla propria vita.

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