di Andrea Scappa
L’Ufficio studi, ricerche, didattica dell’Archivio Storico Luce nell’anno scolastico in corso, tra le attività con le scuole superiori, ha avviato il pcto Dialogo tra due province dell’alto Lazio e i pcto L’Officina di Didattica Luce in Sabina.
Nel progetto Dialogo tra due province dell’alto Lazio l’obiettivo è di generare uno scambio, attraverso la produzione di contenuti audiovisivi inediti, tra Rieti e Viterbo. Due province contigue, che si toccano con il gomito, ma distanti nella percezione e nella frequentazione degli abitanti dell’una verso l’altra. Così abbiamo immaginato che potessero essere proprio alcuni adolescenti reatini e viterbesi ad interrogarsi sui propri territori e su quelli vicini e a condividerne una narrazione visiva tra analogie e divergenze. I due gruppi di studenti coinvolti nel processo provengono dalla sezione di Grafica del V B del Liceo artistico “A. Calcagnadoro” – IIS “Elena Principessa di Napoli” di Rieti e dalla sezione di Audiovisivo del IV A del Liceo artistico di Vignanello – IIS “U. Midossi” di Civita Castellana.
Il nodo tematico che sono stimolati a studiare, a sciogliere e a riannodare secondo il loro interesse e sentire, oggetto di riflessione, apprendimento ed elaborazione, si riferisce alla presenza di un lago e al suo rapporto con la provincia in cui si trova, nello specifico i laghi del Salto e del Turano per la Sabina e il lago di Vico per la Tuscia. Le differenze, che a prima vista appaiono evidenti, una su tutte l’origine artificiale dei primi e quella naturale del secondo, sono molto più sfumate e complesse, si mischiano con i possibili punti di contatto. Tale aspetto risulta ancora più comprensibile se pensiamo all’essere umano che, con il passare del tempo, ha avuto un’interazione favorevole e problematica con queste acque, ha modellato e ridisegnato il paesaggio dal punto di vista naturalistico, storico, economico e sociale.
Come raccontare un paesaggio così stratificato e mutevole? E ancora, la relazione con chi vi abita o con chi lo attraversa? Soprattutto, quanto gli adolescenti conoscono e sono consapevoli di ciò, in che modo tutto questo può parlare a loro e quale linguaggio scegliere per restituirlo? Sono le domande che innervano il pcto.
Il percorso, strutturato con appuntamenti che prediligono la modalità in presenza e all’aperto, fuori dall’aula scolastica, direttamente nei luoghi di indagine e al tempo stesso di creazione, prevede tre fasi.
La prima parte, già iniziata e che proseguirà per tutto il mese di gennaio, riguarda l’esplorazione dell’oggetto di studio, dunque del contesto ambientale e dei principali passaggi relativi alla storia dei singoli laghi. In questa direzione Andrea Pieroni della Riserva Naturale Monte Navegna e Monte Cervia e lo studioso Roberto Marinelli hanno condotto gli incontri a Rieti. Mentre per gli analoghi momenti di approfondimento a Vignanello ad Andrea Sasso e ad Armando Di Marino della Riserva Naturale del Lago di Vico si è avvicendata la studiosa Gilda Nicolai. Con la ripresa delle lezioni, dopo le festività, ciascuno dei due gruppi verrà guidato da Patrizia Cacciani tra il patrimonio fotocinematografico dell’Archivio Storico Luce che entra in connessione con i laghi. In seguito ci sarà il confronto con pubblicazioni, ritagli stampa, fonti iconografiche, memorie orali provenienti da archivi pubblici e privati che possano arricchire e ampliare quanto scoperto fin lì. Dal corpo a corpo serrato che gli adolescenti avranno con questi materiali emergeranno gli argomenti su cui incentrare le loro foto, illustrazioni e i loro video. Argomenti che saranno presentati dal gruppo reatino a quello viterbese e viceversa durante delle sessioni a distanza, a conclusione di questa prima fase.
La seconda parte, da febbraio a marzo, è caratterizzata da un workshop teorico e pratico con fotografi e filmaker professionisti. Spetterà a loro fornire gli strumenti del linguaggio fotografico e video, comunicare nozioni e concetti su alcuni specifici generi, come la fotografia di paesaggio o il reportage ad esempio, e poi guidare gli studenti in uscite esterne, finalizzate alla produzione e alla sperimentazione fotografica ai laghi del Salto, del Turano e di Vico e nel territorio circostante. Questa fase terminerà con un nuovo momento di condivisione tra i due gruppi di lavoro in cui le ragazze e i ragazzi affronteranno le scelte che li hanno guidati nello scattare e nel filmare, quali sono stati i criteri adottati nel selezionare le immagini prodotte, i possibili incroci con i documenti raccolti e analizzati nella prima fase, con le storie in cui si sono imbattuti.
La terza fase, che interessa i mesi di aprile e maggio, si sviluppa con la creazione da parte degli studenti delle proprie narrazioni sul lago attraverso la fotografia, la grafica e il video. In questa ultima tappa sono previsti altri incontri operativi tra gli adolescenti reatini e quelli viterbesi impegnati nel pcto per ideare la forma più adatta per una restituzione pubblica a giugno, possibilmente sui luoghi interessati, del dialogo realizzato. Del percorso e degli esiti verrà dato conto sul sito e sui canali social di Luce per la Didattica.
Passando invece ai pcto L’Officina di Didattica Luce in Sabina, legati all’esperienza pluriennale dell’Archivio Storico Luce con Rieti e la sua provincia, occorre dire che siamo alla seconda edizione. Il buon riscontro ottenuto lo scorso anno scolastico, un anno immerso pienamente nella situazione pandemica, dai pcto dedicati agli archivi di famiglia degli studenti partecipanti, di cui è possibile leggere i risultati nella sezione dedicata sul sito di Didattica Luce in Sabina, abbiamo deciso di proporre un nuovo ciclo.
I pcto di questa seconda edizione si focalizzeranno sulla realizzazione da parte delle ragazze e dei ragazzi coinvolti di contributi, con registri e forme diverse, su alcuni fondi privati presenti all’Archivio di Stato di Rieti, grazie alla collaborazione con l’attuale direttore Alfredo Pasquetti e con Daniele Scopigno, responsabile della valorizzazione e della didattica per l’Istituto. Una collaborazione confermata anche dal rinnovo ulteriore e imminente della convenzione triennale tra l’Archivio Storico Luce e l’Archivio di Stato di Rieti, stipulata per la prima volta nel 2016.
Gli archivi privati (di famiglia, di persona e d’impresa), individuati per il progetto, tenendo conto della loro varietà e ricchezza, della loro possibilità di intrecciare la storia locale e globale e di sviluppare percorsi di analisi e di racconto inediti, sono l’archivio Potenziani, l’archivio Nicoletti-Rinaldi, l’archivio Snia Viscosa di Rieti e l’archivio Stazione sperimentale di granicoltura Nazareno Strampelli di Rieti.
Abbiamo deciso di impegnare in questo pcto gruppi di adolescenti con un numero non superiore ai dieci ragazzi per attivare un processo più partecipativo e per poter svolgere degli incontri con una modalità ibrida, che contempli degli appuntamenti all’Archivio di Stato di Rieti sulla propria documentazione, su fonti di prima mano e sulle relative pubblicazioni. Così a prendere parte a questi pcto sono piccoli nuclei di studenti reatini che frequentano la I B del Liceo classico “M. T. Varrone” e del III B del Liceo scientifico “C. Jucci”, entrambi appartenenti all’IIS “C. Jucci”, e le classi II SQ e III SC del Liceo scientifico opzione scienze applicate – IIS “C. Rosatelli”.
Questi pcto, veri e propri laboratori di Public History, si articolano in due fasi.
La prima, intrapresa da qualche tempo, si snoderà fino a febbraio con una serie di incontri di approfondimento mirati alla conoscenza del fondo privato presso l’Archivio di Stato di Rieti, assegnato al gruppo di studenti, del patrimonio relativo selezionato dell’Archivio Storico Luce e di alcuni snodi teorici e di alcune esperienze emblematiche inerenti al tema degli archivi privati e del loro riuso.
La seconda fase, da febbraio a maggio, è caratterizzata dalla progettazione, creazione e diffusione sul sito e sulle pagine social di Didattica Luce in Sabina degli elaborati digitali degli studenti, in formato testuale e/o audiovisivo, su determinati aspetti dell’archivio privato scelto.
Nel transitare da un anno ad un altro abbiamo pensato che scrivere di quello che è appena stato e di quello che sarà è un po’ come stilare la lista dei buoni propositi e spalancarsi sul futuro, provando a costruirselo fin da subito.