“Nell’immaginario di ognuno di noi c’è un proiettore che illumina lo schermo, in un diretto rapporto tra luce e immagine. Come sappiamo, il Cinema fu inventato nel 1895, ben 120 anni fa, dai fratelli Lumière, quasi che i due fratelli avessero nel loro cognome (“luce”) il destino della nascita della Settima Arte. E, a proposito di celebrazioni, è interessante segnalare che l’anno 2015, è stato proclamato dall’Unesco “Anno internazionale della Luce e delle tecnologie basate sulla Luce” (IYL 2015). Sullo sfondo di questi due elementi, L’Isola del Cinema ha deciso di intitolare la sua XXI edizione L’Ile Lumière (l’Isola della Luce), trasformando l’Isola Tiberina, Patrimonio Artistico dell’Umanità, in un vero e proprio Set di Cinema, pronto ad accogliere film, registi, produttori, attrici, attori, e, idealmente, tutti i mestiere della Settima Arte, con eventi speciali dedicati ai tanti italiani e turisti che la visiteranno”. Così è presentata, sul sito istituzionale della manifestazione, la ventesima edizione del Festival che quest’anno celebra con i tanti film in programma fino al 6 settembre 2015, le capitali e le periferie del mondo.
Luce Cinecittà e il suo Archivio sono presenti con un proprio spazio presso Cinelab.
“Non poteva dunque mancare a questo tradizionale appuntamento estivo Luce Cinecittà, il cui archivio è entrato nel registro Unesco della memoria del mondo. Un interessante percorso tra i documentari dell’Istituto Luce Cinecittà, tra i volti e le storie del cinema sarà, tra l’altro, protagonista nei primi giorni del festival. “Ci saremo con opere prime e seconde, videoinstallazioni curate da Roland Sejko, film classici e documentari che valorizzano il patrimonio archivistico – sottolinea il presidente e AD Roberto Cicutto -. In programma anche 5 mostre fotografiche dedicate a Laura Betti, Fanny Ardant, Monica Vitti, Anita Ekberg e Gillo Pontecorvo; non dimentichiamoci che il nostro archivio conserva anche 3 milioni di immagini. Siamo quindi felici di supportare un evento che permette un uso non museale del patrimonio di memoria. Per tre mesi il pubblico vedrà molto dei nostri 90 anni di storia, con l’obiettivo puntato al cuore della città e alla sua memoria, e contemporaneamente all’internazionalità del nostro cinema. Presenza coerente – conclude Cicutto – con il nostro progetto di creare un ‘museo diffuso’ della storia audiovisiva d’Italia”.
Nel corso della rassegna saranno presentate alcune delle più recenti produzioni Luce Cinecittà, tra cui Vergine giurata di Laura Bispuri, passato al recente Festival di Berlino e che sta raccogliendo premi e riconoscimenti in tutto il mondo. Ma anche titoli come Il venditore di medicine, Piccola patria, L’arte della felicità, Più buio di mezzanotte, Il Sud è niente, Corpo celeste e 9×10 Novanta.
Per tutti, un’occasione particolare, in uno scenario incantevole, per conoscere il patrimonio dell’archivio Luce.