Un archivio di “parole e numeri” che attraversa il Novecento e che ci parla della più grande impresa agricola italiana nata alla fine degli anni venti, la Maccarese. Ma come spesso accade, spulciando nelle carte di un archivio, tra quelle parole e quei numeri, si trovano le storie delle persone che quell’azienda l’hanno fatta crescere e che l’hanno vissuta al tempo delle bonifiche, delle migrazioni interne e più tardi, delle lotte sindacali di categoria.
Sono stati presentati ieri, nel Castello di San Giorgio di Maccarese, durante una giornata di studi dedicati ai moltissimi materiali dell’archivio, i risultati dell’intervento di recupero e valorizzazione voluto dall’azienda stessa e realizzato in collaborazione con la Fondazione Benetton Studi Ricerche.
Il progetto di recupero e valorizzazione dell’archivio è iniziato nel 2014 ed è stato oggetto degli interventi tecnici materiali necessari a garantirne la buona conservazione a lungo periodo e di due campagne di analisi archivistica a cura di Memoria Srl finalizzate a riordinarlo e all’ideazione di strumenti di consultazione adeguati. Recentemente il progetto si è, inoltre, arricchito della collaborazione di Sapienza, Università di Roma, che si è occupata delle varie possibili forme di valorizzazione dell’archivio.
“Il primo obiettivo – ha spiegato Silvio Salera amministratore delegato della Maccarese – è quello di rendere il patrimonio documentario consultabile e disponibile all’azienda, a studiosi e ricercatori, alla comunità locale e a tutti colori che sono interessati. Inizialmente non ero d’accordo ma ho cambiato idea nel tempo e ritengo che oltre a un bilancio finanziario ci sia un bilancio ben più importante, che è quello sociale”.
La giornata di studi, ricchissima di interventi, ha visto la presenza di Arcangela Galluzzo, assessore alle politiche culturali di Fiumicino e Mauro Tosti-Croce, Soprintendente, Soprintendenza archivistica del Lazio che hanno sottolineato come la memoria sia l’unico strumento per ricordare il passato e mezzo per lanciare uno sguardo al futuro. I due storici, Simone Colafranceschi e Rosario Lentini, hanno rispettivamente ripercorso la storia sociale dell’impresa agricola e le varie fasi della viticultura a Maccarese nella prima metà del Novecento mentre Leonardo Musci e Susanna Oreffice, presidente e archivista responsabile del progetto di Memoria Srl hanno presentato l’importante lavoro di recupero e di riordinamento dell’archivio.
Interessante anche l’intervento di Bruno Restuccia, DigiLab, Sapienza Università di Roma, che ha descritto il progetto THELAND dedicato alla creazione di un ambiente fisico e virtuale sul web che permette a più persone, a volte anche lontanissime, di condividere ricordi, immagini e luoghi al fine di ricreare un luogo di memoria.
“E dire che nel 1978 quando chiedemmo alla Maccarese se avesse un archivio, ci risposero che avevano unicamente documenti aziendali – ha detto sorridendo Maria Guercio, docente, Sapienza Università di Roma e presidente dell’Associazione Nazionale Archivistica Italiana-ANAI – per fortuna i tempi sono cambiati ed ora studenti e studiosi potranno usufruire di un patrimonio ricchissimo come questo”. “Un patrimonio – ha sottolineato Umberto Broccoli, direttore artistico, Maccarese spa Società Agricola – fatto di tantissime storie. Quelle storie a volte sconosciute, spesso bistrattate, ma che sono le storie che ho sempre preferito raccontare”.
“E questo – hanno concluso Marco Tamaro e Francesca Ghersetti, rispettivamente direttore e responsabile del centro documentazione della Fondazione Benetton Studi Ricerche – è solo l’inizio. L’idea è quella di far rivivere queste carte che rappresentano la memoria di un’intera comunità”.