“La passione di Marcovaldo erano i film a colori, sullo schermo grande che permette di abbracciare i più vasti orizzonti: praterie, montagne rocciose, foreste equatoriali, isole dove si vive colorati di fiori.
Vedeva il film due volte, usciva solo quanto il cinema chiudeva; e col pensiero continuava ad abitare quei paesaggi e a respirare quei colori” Marcovaldo di Italo Calvino
A gennaio di quest’anno è uscito il numero zero della Rivista Eye Screen. Rivista bimestrale di cinema junior che potrete trovare in vendita nelle librerie specializzate e sul sito www.miabbono.com
“Una iniziativa editoriale pensata appositamente per questa fascia d’età ci sembra il miglior modo per fissare esperienze, idee e progetti, facendo però circolare il tutto in forma di scambio, anche attraverso la partecipazione diretta del nostro pubblico, che con Eye Screen diventa inviato e redattore“, ci racconta il direttore Giancarlo Di Gregorio. La rivista all’interno ospita rubriche fisse su film in anteprima, mestieri del cinema, luoghi strani in cui poter guardare film, laboratori e attività didattiche a Cinecittà. La maggior parte delle quali a cura di Barbara Goretti, responsabile del dipartimento educativo di Cinecittà si mostra, e Nicole Bianchi, direzione editoriale.
Sono usciti i primi tre numeri e dal numero zero riprendiamo l’esperienza dell’insegnante Maria Mitarotonda, pubblicata nella rubrica L’isola che c’è… che, con i suoi allievi della Scuola Media dell’Istituto Comprensivo “Davanzati Mastromatteo” di Palo del Colle (BA), ha partecipato al laboratorio Prove di costume all’interno del percorso di Cinecittà si Mostra.
“Sembrava di essere in una isola felice! Insieme abbiamo visto le scenografie del Pinocchio di Roberto Benigni, la carrozza della Fata Turchina, oggetti e costumi che ci hanno immersi nel mondo fantastico delle favole e del cinema. Durante la visita a Cinecittà i miei alunni sono proprio rimasti colpiti dal percorso tra set e teatri di posa. Il laboratorio Prove di costume è stato molto coinvolgente per gli studenti, già ben disposti dalla precedente visita sui set e tra le diverse coreografie. La nostra guida per l’occasione Silvia, ha saputo cogliere i loro bisogni, anche quelli non verbali, e li ha appassionati nel percorso affrontato con il laboratorio. Ho potuto emozionarmi osservando i miei ragazzi entusiasti e impegnati nel portare a termine il loro personale progetto, maggiormente stimolati dal materiale messo a disposizione: acquarelli, stoffe colorate, manichini e modelli di personaggi famosi del mondo della fantasia e del cinema.
Anche chi con la matita in mano non riusciva ad avviare il lavoro,opportunamente stimolato da Silvia,è riuscito a tirar fuori in maniera straordinaria e inaspettata le proprie potenzialità. Scoprire la mano creativa di alunni che mostrano qualche difficoltà in altri ambiti, è stato illuminante anche per immaginare nuove strategie didattiche in altri contesti educativi.
Consiglio questo laboratorio agli allievi della scuola secondaria, e anche della primaria.
Utile è stato non solo per la capacità di coinvolgimento della guida, e per i contenuti proposti, ma anche per aver aiutato i ragazzi a cogliere le proprie inclinazioni e per aver contribuito ad avere le idee più chiare sul proprio orientamento scolastico futuro”.
Dal terzo numero, riprendiamo dalla rubrica Il vocabolario – Come ti chiami? Il mio nome è CINEMA, dove ci sono nomi propri e nomi famosi presi in prestito dagli addetti ai lavori del grande schermo. Se Dolly ed Oscar sono parole ben conosciute del cinema, altri nomi utilizzati sono sconosciuti ai più: come Groucho, che non solo è un personaggio comico del cinema degli anni Venti e Trenta, ma proprio per il suo particolare modo di camminare corrisponde ad una posizione che assume “un interprete che si abbassa per aiutare il cameramen nell’inquadratura” o come Rembrant, che non solo è un grandissimo pittore olandese del Seicento, ma è anche il modo di chiamare il Pittore di Scena che decora le scenografia.
Tutto questo e molto di più potrete trovare su Eye Screen!