Leone Jacovacci: storia negata, storia restituita.

Si è tenuto il 27 aprile dalle 9 alle 11 al Parlamento Europeo di Bruxelles l’incontro ‘Un pugno al razzismo’, organizzato da S&D – Gruppo dell’Alleanza Progressista dei Socialisti & Democratici al Parlamento Europeo, Istituto Luce Cinecittà e ARDI, per promuovere promuovere una cultura dell’uguaglianza nella società dell’informazione. Nell’occasione è stato proiettato il documentario “Il pugile del Duce”. All’evento, in italiano e in inglese, hanno partecipato Cécile Kyenge, Europarlamentare S&D, Gianni Pittella, Presidente Gruppo S&D, Paolo Grossi, Direttore dell’Istituto Italiano di Cultura a BruxellesInterventi, Enrico Bufalini, Direttore Archivio e Cinema dell’Istituto Luce Cinecittà, Tony Saccucci, regista del film-documentario Il Pugile del Duce, Michaël Privot, Direttore ENAR, European Network Against Racism. Con la partecipazione di Béa Diallo, Deputato al Parlamento di Bruxelles – Assessore al comune di Ixelles – Pugile professionista: 7 volte campione intercontinentale dei pesi medi Patrizia Toia, Marc Tarabella, Maria ArenaSilvia Costa, Elena Gentile, Luigi Morgano, Europarlamentari S&D.

Il Direttore dell’Archivio Storico Luce, Enrico Bufalini,  è intervenuto con un saggio non solo di presentazione del prodotto, una restituzione postuma del Luce all’atleta nero, ma più in generale con un’analisi storica del materiale Luce utilizzato nel documentario.

Alcuni stralci dell’intervento (Un Pugno al Razzismo):

…”Il discorso di Mussolini a Trieste nel settembre 1938, importantissima dichiarazione a sostegno delle leggi in una città dove la comunità ebraica era profondamente radicata, nel documentario “Il Viaggio del Duce in Veneto” non è presente. Le immagini lo riprendono al balcone, ma il sonoro del materiale originale è mancante. Per realizzare un nuovo documentario alcuni anni fa, l’Istituto Luce ha fatto riferimento ad una copia positivo del documentario presente nell’Archivio nazionale cinematografico della Resistenza di Torino che era completo. Anche in questo caso, quale domanda si dovrebbe porre lo studioso? Se il discorso è contenuto nella copia positiva, ossia nella pellicola che veniva proiettata nei cinema,  cosa potrebbe significare ? Che veniva proiettato in sala completo!  Ma allora perché nel documento Luce non c’è? Che tipo di intervento è stato fatto e quando?  Nell’ Archivio Luce , inoltre, non esistono il repertorio, (ossia materiale girato selezionato, tagliato o scartato, nella fase di montaggio del prodotto finale sia esso cinegiornale o documentario), e quindi non è si è in grado di ricostruire il fatto.

Altra domanda: perché il repertorio, ossia gli scarti ed i tagli dei servizi originali non montati nei cinegiornali,  non c’è in Archivio?

La risposta a tutti queste domande, o meglio quella più plausibile, è che effettivamente veniva operata una censura sui materiali , perché non è una buona prassi di un archivio di pellicola, di distruggere i repertori o i tagli e le parti non montate.Le fonti storiche del Novecento sono certamente più complesse dei secoli precedenti perché l’innovazione tecnologica apre nuovi scenari. Questo obbliga lo storico contemporaneo a fare maggiore attenzione e ad intrecciare tutto quanto utile ad approfondire l’analisi e la ricerca. E proprio lo storico Giovanni De Luna nel suo libro “Fonti e metodi dello storico contemporaneo” ben definisce il concetto di “agente di storia”, proprio nelle fonti audiovisive sino alla documentazione in rete, ossia capace di incidere sulle scelte e sui comportamenti collettivi, sulla formazione dell’opinione pubblica, di alimentare i delicati meccanismi della memoria di un Paese, di determinare gli eventi storici oltre che raccontarli.”

Ed ancora:

“L’Istituto Luce Cinecittà – come spiega il nome – è la società a totale partecipazione pubblica, controllata dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali italiano, e riunisce  – come detto dal nome – le due anime :

  • Quella di Cinecittà, ovvero i teatri di posa cinematografici nati nel 1937, che hanno costituito la cosiddetta “fabbrica dei sogni” italiana durante gli ultimi 80 anni e che costituisce un brand famoso in tutto il mondo: a Cinecittà sono stati girati più di 3.000 film, 90 dei quali hanno ricevuto una nomination all’Oscar e 47 hanno vinto la prestigiosa statuetta.
  • Quella dell’Istituto Luce , ossia la società pubblica di produzione (e distribuzione) , nata nel 1924 , con dichiarate finalità educative e divulgative, e che ha saputo produrre ed acquisire il più grande archivio storico audiovisuale italiano e uno dei maggiori del continente europeo, che va infatti sotto il nome di Archivio Storico Luce.

Il negativo è in ottime condizioni e guarda caso manca solo la parte finale di cui non sappiamo la durata, ma che possiamo sempre dedurre abbastanza consistente, visto che abbiamo circa 1400 mt di negativo originale contro i 1800 mt totali dichiarati nel catalogo generale dei soggetti del 1937.

 

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