Pubblichiamo oggi altri due lavori del progetto che hanno avuto una ottima valutazione.
Il secondo gruppo si è occupato dello sport: Il primo giorno di lavoro… non si scorda mai! a cura di Giovanni Fattore, Alessio Mancini, Alessia Murchie e Luca Ronchi.
Ecco com’è andata la prima giornata di alternanza scuola-lavoro per i ragazzi del Liceo Seneca…
Il giorno 04/04/2016 gli alunni Murchie Alessia, Ronchi Luca, Mancini Alessio e Fattore Giovanni, studenti della classe 3F del liceo linguistico Lucio Anneo Seneca, si sono recati presso gli studios di Cinecittà, per svolgere il progetto di alternanza scuola-lavoro, in collaborazione con l’Istituto Luce. I ragazzi sono stati seguiti dalla tutor del progetto Patrizia Cacciani, responsabile dell’ufficio studi. Giunti a destinazione alle ore 9:00, i ragazzi sono stati accompagnati in un ufficio a loro dedicato, dove hanno avuto a propria disposizione postazioni computer, attraverso i quali hanno avuto accesso a tutto l’archivio storico dell’Istituto.
Il loro compito è stato quello di fornire delle foto storiche in ambito sportivo appartenenti alle loro famiglie, descrivendone le diverse caratteristiche. Patrizia Cacciani ha aiutato così gli studenti a scegliere le foto migliori su cui svolgere tutto il lavoro.
Ronchi Luca ha scelto come disciplina il motociclismo portando degli scatti raffiguranti suo nonno durante varie fasi di campionato amatoriale negli anni ’50. L’alunno le ha successivamente paragonate a quelle ricavate dall’archivio storico dell’Istituto Luce.
(Antonio Crescenzo, nonno di Luca Ronchi)
Murchie Alessia si è invece dedicata al rally basandosi su alcune foto riguardanti, gare svoltesi durante gli anni ‘70-’80 all’Isola d’Elba. La studentessa inoltre ha svolto il proprio lavoro anche sul calcio femminile, basandosi su delle immagini ritraenti sua madre e delle sue compagne di calcio durante un campionato giovanile.
Fattore Giovanni è riuscito a procurarsi, tramite sua nonna, scatti ritraenti il cugino di suo nonno alle prese con il rugby, risalenti ai primi anni ’50.
Mancini Alessio è riuscito infine a fornirsi alcune foto di suo padre durante una partita di calcio; le diverse foto risalgono ai primi anni ‘80.
Attraverso le loro foto e quelle ricavate dall’archivio storico, gli studenti hanno potuto osservare come lo sport sia cambiato nel corso del tempo: Sicurezza, prestazioni e popolarità sono solo alcune caratteristiche che si sono trasformate nel corso del tempo, andando a modificare le varie discipline. Tuttavia lo sport è sempre stato preso come punto di svago e ambizione, oltre che come un lavoro, che accomuna tutte le persone del mondo ed è forse, proprio per questo, che ha raggiunto una vasta popolarità che cresce, ancora oggi, anno dopo anno.
A partire dagli anni ’70 la televisione è entrata nelle case di tutti gli italiani. Grazie a questo mezzo di comunicazione, il popolo del bel paese ha avuto la possibilità di seguire i migliori avvenimenti sportivi comodamente dal divano di casa, riuscendo ad appassionare milioni di persone al calcio in primis, ma anche a sport come l’atletica leggera, basket e pallavolo. Precedentemente non era facile seguire una partita di calcio o una gara del campionato del mondo di motociclismo se non si poteva vederla dal vivo. Per questa ragione, gli sport in generale hanno avuto un incremento enorme dal punto di vista di appassionati e probabilmente è anche merito della TV se molti campioni di oggi si sono cimentati nelle proprie discipline, poiché hanno avuto la possibilità di osservare le gesta dei campioni del passato e trarne ispirazione per il proprio futuro. A partire dagli anni duemila inoltre si è visto un incremento notevole dal punto di vista di share televisivo per quanto riguarda gli sport: le reti televisive come Sky, Mediaset e Rai hanno creato appositi canali nei propri network, unicamente dedicati alle discipline sportive. Al giorno d’oggi i campionati sportivi più importanti, come la Champions League, il Motomondiale o l’NBA, possono essere seguiti per intero sulle pay-tv, permettendo agli appassionati di non perdersi nemmeno un minuto della loro disciplina preferita. Un ruolo importante nella trasmissione di eventi sportivi è sicuramente quello del telecronista. Giornalisti come Fabio Caressa, , Guido Meda sono solo alcuni dei nomi che hanno prestato la propria voce ad avvenimenti sportivi nel corso delle ultime quattro decadi, rendendo un normale avvenimento sportivo un evento ricco di emozioni e di passione. Il loro modo di narrare lo sport è unico, tanto da far diventare dei tormentoni nazionali anche dei semplici modi di dire, diventando icone di un determinato sport quasi come gli stessi atleti. Non è da sottovalutare anche la figura del commentatore sul posto, che raccoglie a caldo le emozioni e i pensieri dei migliori sportivi di tutto il mondo. L’avvento di internet all’inizio del XXI secolo ha dato la possibilità alle persone di vedere in tempo reale tutti gli avvicendamenti di un evento sportivo, pur non vedendolo, tramite degli appositi siti o delle applicazioni specifiche per gli smartphone. Il World Wide Web ha reso possibile la condivisione e lo scambio di opinioni, video e immagini sportive attraverso i social network come Facebook, Twitter o Youtube.
Gli studenti hanno mostrato partecipazione e interesse verso il progetto, considerato costruttivo per il proprio futuro, esprimendo il forte desiderio di proseguire con l’Istituto Luce il percorso di alternanza scuola-lavoro appena iniziato.
Il terzo gruppo si è occupato della scuola: La scuola presente vs passato Come è cambiata a cura di Edoardo D’Alessio, Francesco De Vecchi, Ylenia Fischetti e Martina Mengarelli.
La classe 3F del liceo Lucio Anneo Seneca, ha partecipato al progetto di alternanza scuola lavoro in collaborazione con l’istituto Luce Cinecittà. Divisi in gruppi , i ragazzi hanno scelto una tematica in base alla quale analizzare le foto. Il gruppo B composto da :Edoardo D’Alessio, Martina Mengarelli, Ylenia Fischetti e Francesco De Vecchi, si è recato il giorno 15 Aprile 2016 negli studi di Cinecittà. I quattro ragazzi sono stati accolti da Patrizia Cacciani, responsabile del progetto, e subito si sono messi a lavoro. Hanno analizzato foto storiche riguardanti la scuola ai tempi di Mussolini,dall’asilo al liceo, mettendole a confronto con altre dei propri familiari. Ogni alunno si è concentrato su un dettaglio, riscontrando numerose differenze e similitudini. Dei particolari accomunano tutte le comparazioni, come la presenza o meno di classi miste e l’abbigliamento degli scolari diverso a seconda del contesto storico e sociale. Infatti, sotto il periodo del fascismo e classi sono esclusivamente maschili o femminili, mentre a partire dagli anni ’60 gli istituti iniziarono ad essere misti,di conseguenza anche le classi.
Allo stesso modo anche l’abbigliamento si diversifica; si nota che in tempo di guerra gli alunni indossavano esclusivamente divise fasciste, indipendentemente dal sesso. Dagli anni ’60 in poi, gli alunni iniziarono ad indossare i grembiuli. Si dovranno aspettare ancora diversi anni prima che i ragazzi possano vestirsi liberamente secondo il proprio gusto e stile. Nonostante ciò ancora nel 2016 molte scuole , soprattutto private, mantengono l’obbligo di indossare la divisa. Questa scelta può essere vista sia in modo negativo sia in modo positivo. La divisa non permette di esprimere la propria personalità ma al tempo stesso rende i ragazzi tutti uguali tra di loro evitando pregiudizi o discriminazioni. Forse per questo motivo in passato la divisa era stata imposta in tutte le scuole.
Altri particolari che gli alunni hanno notato riguardano ad esempio la disposizione dei banchi in classe, che sono singoli all’asilo e poi uniti dalle elementari in poi. Inoltre i banchi in periodo di guerra erano uniti alla sedia, presentando un doppio fondo apposito per i libri, successivamente non sarà più così.
Da questa esperienza, i ragazzi hanno approfondito le conoscenze e appreso nuove modalità di studio di ricerca, di analisi. L’alternanza scuola lavoro, oltre ad essere un impegno faticoso è stato utile per aprire nuovi orizzonti nel campo del lavoro, nuove idee e nuove curiosità tra i ragazzi. Inoltre saper lavorare in gruppo è un altro punto fondamentale che ha avvicinato i ragazzi al mondo del lavoro e li ha allontanati positivamente dalla scuola , dove si svolgono principalmente attività e studi individuali.