L’archivio Luce è stato il primo, in ambito internazionale, e tuttora detiene questo primato, a rendere accessibile il proprio patrimonio in rete, consentendone la visione da ogni parte del mondo. Un tesoro enorme di immagini che ha potuto essere interamente “scoperto” e valorizzato, tanto da ottenere il massimo riconoscimento dall’Unesco, inserito nel 2013 nel registro “Memoria del mondo”.
Le sue banche dati on line offrono possibilità molteplici di uso dei documenti audiovisivi, fotografici e filmici, per lo studio della storia del Novecento, non solo italiana.
Nonostante tutte le sue incredibili risorse siano accessibili interamente sul web, continuano a sussistere difficoltà, a cominciare dal mondo della scuola, dalla primaria fino all’università, nell’utilizzare le fonti fotografiche e audiovisive, documenti indispensabili, oggi, per lo studio della storia da una parte, ma anche per la conoscenza della realtà e della società attuali, a partire dalle comunità territoriali. Sempre più urgente è dunque lo sviluppo di capacità e di vere e proprie competenze per la comprensione e la decodifica dei linguaggi audiovisivi, dell’educazione ai media, alle loro forme ed espressioni, per un loro uso consapevole e creativo, nonché democratico.
Il patrimonio dell’archivio Luce è messo dunque a disposizione delle scuole, in modo partecipato, fornendo strumenti e organizzando laboratori, virtuali e in loco, per l’uso didattico delle immagini, sviluppando progetti di raccolta e valorizzazione di nuove fonti, per “fare luce” soprattutto sulle storie locali, tante, diverse, raccontate da fonti spesso inedite o “nascoste”, da interrogare e comprendere, come le memorie e gli immaginari di una comunità.
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